Inquinamento indoor nelle case ecologiche: cosa cambia?
1 Luglio 2015 - Edifici ad alta efficienza - Nessun commento
Cosa cambia per la nostra salute vivere in un casa ecologica o in un edificio tradizionale? La qualità dell’aria indoor cambia se la costruzione è sostenibile sotto il profilo ambientale? È quello che ci sono chiesti due anni fa i ricercatori della Harvard School of Public Health che hanno studiato sia come cambia l’inquinamento indoor, le concentrazioni di sostanze inquinanti, e la salute umana tra un appartamento green e uno convenzionale.
I risultati, da poco pubblicati sulla rivista internazionale Enviromental Science & Technology, hanno dimostrato come in un edificio sostenibile ci sia il 57% in meno di polveri ultra-fini, il 63% in meno di biossido di azoto e addirittura il 93% in meno di tracce di nicotina. L’inquinamento indoor, in altre parole, è quasi assente negli edifici green.
La VMC in una casa ecosostenibile
Gli appartamenti sostenibili, grazie a un sistema di ventilazione meccanica controllata, vantano anche meno di problemi di muffe e umidità che, come abbiamo già ricordato su questo blog, possono essere una fonte di batteri pericolosi per le nostre vie respiratorie.
In base ai risultati della ricerca i livelli di formaldeide, uno dei principali inquinanti domestici, non cambiano in maniera significativa da una tipologia di appartamento all’altro perché derivano dal genere di arredamento scelto dagli inquilini.
Gli scienziati della Harvard School of Public Health, hanno scoperto anche che chi vive in abitazioni sostenibili soffre di meno di SBS, la Sick Building Syndrome detta in italiano sindrome da edificio malato, una patologia legata perlopiù alla qualità dell’aria indoor.
I sintomi di questo malessere da edificio malato, in una casa green, diminuirebbero di circa il 60% con un generale aumento di benessere e salute.