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VMC e coronavirus: nemici giurati

4 Maggio 2020 - Inquinanti e salute - Nessun commento

VMC e coronavirus: nemici giurati

Mai come ora si è parlato tanto di qualità dell’aria. La pandemia da coronavirus ha riportato al centro del dibattito l’importanza di respirare aria purificata dai virus che la abitano. 

Il virus COVID-2019 è nuovo e c’è ancora molto da comprendere.

Quel che sappiamo con certezza è che il pericolo di contagio è decisamente minore all’aria aperta perché il virus è più “diluito”, rispetto alla elevata concentrazione che raggiunge negli ambienti chiusi o confinati, specie se affollati.

Per questo la comunità scientifica ha spesso raccomandato di aerare spesso gli ambienti, meglio se con impianti di ventilazione meccanica controllata in grado di apportare l’aria di rinnovo che rimuove l’aerosol, cioè le particelle sospese nell’aria.

Solo se rimosse, dette particelle sospese (tra le quali c’è anche il coronavirus) non si depositeranno sulle superfici intorno a noi.

Cosa ne pensa la ricerca scientifica

Un recente studio dell’Università di Harvard ha incrociato i dati sulla qualità dell’aria di 3 mila contee statunitensi con i dati relativi ai casi confermati e ai decessi per Covid-19 registrati fino al 4 aprile ed ha concluso che l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico aumenta la vulnerabilità verso forme più gravi di Covid-19.

Quindi l’inquinamento atmosferico concorre alla maggior diffusione del virus.

Se questo aspetto parrebbe ormai acclarato, su molte altre caratteristiche del coronavirus si sa ancora poco, per questo viene spontaneo porsi delle domande in merito.

Una su tutte: quale relazione intrattengono tra loro VMC e coronavirus?

Cosa può fare un impianto di ventilazione contro il coronavirus? 

Il vantaggio maggiore degli impianti di ventilazione meccanica sta nella loro capacità di ricambiare costantemente l’aria e di filtrarla senza sosta.

Rappresentano uno scudo di protezione perché riducono drasticamente il rischio di contagio.

La gamma degli impianti di ventilazione meccanica si divide sostanzialmente tra:

  • impianti di sola ventilazione
  • impianti di climatizzazione 
  • impianti di VMC a doppio flusso 

questi ultimi sono i più completi perché:

  • consentono la diluizione con aria esterna 
  • dispongono di filtri ad elevata efficienza 

due caratteristiche in grado di ridurre al minimo la presenza di particelle aerodisperse, minimizzando così il rischio di contagio. 

Un bel vantaggio.

Da leggere: la legionella e i condiziontori d’aria

La ventilazione degli ambienti chiusi 

Vista la relazione tra particelle disperse nell’aria e la ventilazione meccanica negli ambienti chiusi, va da sé che in mancanza di un idoneo impianto di ventilazione, il rischio di contagio negli ambienti chiusi poco aerati aumenta moltissimo. 

Il lockdown sta costringendo in casa la maggior parte della popolazione mondiale: si fa strada il bisogno di trascorrere questo tempo sospeso in un ambiente domestico sicuro.

L’hashtag #iorestoacasa è la fotografia di una popolazione che vive, dorme, cucina, mangia e lavora all’interno delle mura domestiche insieme ai bambini e ai ragazzi che seguono le loro lezioni on line.

Ed è proprio lì, tra le mura domestiche, che avviene circa il 40% dei contagi.

La casa rappresenta uno dei bisogni primari dell’uomo, è il luogo d’elezione dove possiamo rifugiarci per sentirci al sicuro.

Cosa possiamo fare per mantenerlo tale?

ventilazione ambienti chiusi aircare

Aerazione casa durante il Covid-19: linee guida del governo 

Data l’importanza della corretta aerazione degli ambienti chiusi per non diffondere ulteriormente il contagio da coronavirus, il Governo ha dispensato una serie di consigli per gli ambienti chiusi che raccomandano:

  • l’adeguato ricambio dell’aria nei luoghi pubblici e privati,
  • il corretto utilizzo dei prodotti per la pulizia con relativi dispositivi di protezione,
  • l’assidua a pulizia delle griglie e dei filtri degli impianti di ventilazione sia in casa che in ufficio.

L’ISS (Istituto Superiore di Sanità) si esprime chiaramente sia rispetto al ricambio dell’aria che rispetto alla pulizia dei condizionatori e degli impianti di VMC.

Impianti di ventilazione: cosa fare

In casa:

  • Pulire abitualmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con un panno inumidito con alcol etilico 75%  oppure con acqua e sapone.

Negli uffici e nei luoghi pubblici:

  • Gli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) devono essere tenuti accesi e in buono stato di funzionamento tenendo sotto controllo i parametri microclimatici come temperatura, umidità relativa, CO2.
  • Negli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) è necessario eliminare totalmente il ricircolo dell’aria.
  • Pulire regolarmente i filtri e acquisire informazioni sul tipo di pacco filtrante installato sull’impianto di condizionamento ed eventualmente sostituirlo con un pacco filtrante più efficiente.

Come pulire correttamente Aircare

Aircare ES è già perfettamente allineato alle direttive del Ministero:

  • non richiede l’eliminazione della funzione ricircolo (intendendo per ricircolo il parziale recupero dell’aria già presente nell’ambiente che viene miscelata con l’aria di rinnovo prelevata dall’esterno) perché il ricircolo non appartiene alla tecnologia Aircare,
  • il treno filtrante di Aircare garantisce la filtrazione degli inquinanti esterni fino al 99%,
  • la pulizia dei filtri è estremamente semplice. Non c’è bisogno di chiamare un tecnico, la può fare tranquillamente l’utente finale.

Basta risciacquarli sotto l’acqua corrente o aspirarli con qualunque aspirapolvere. 

Chiunque disponga di un impianto di ventilazione in ufficio, a casa o a scuola dovrebbe sfruttarlo al massimo in questo periodo per evitare il più possibile il rischio contagio interumano.

Se è diventato vitale sanificare tutti gli ambienti che frequentiamo, a maggior ragione andrebbe “sanificata” prima di tutto l’aria che respiriamo.

Chi ha un Aircare è fortunato.


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